Negli ultimi tempi leggendo i giornali, guardando la televisione e navigando sui social si è immersi dalle Sardine, di tutti i tipi e di ogni qualità. Da Bologna a Modena, dal Veneto alla Toscana passando per la Sardegna. Sardine in ogni lingua ed in ogni salsa anche fuori dai confini nazionali. Non è il pranzo è servito ma, la realtà di un movimento nato per iniziativa di 4 trentenni che vivono a Bologna e che hanno lanciato un’iniziativa: Bologna non si lega con relativo flash mob in Piazza Maggiore. Dal successo e dai numeri straordinari della serata del 14 Novembre, ora in ogni realtà dove la Lega va c’è la presenza massiccia del popolo delle Sardine. Partendo dal presupposto che i motivi per contestare la Lega e questa destra sono svariati ma non sono del tutto sufficienti in quanto andrebbe contestato l’ intero sistema politico ed andrebbe fatta un analisi più dettagliata ed analitica.

A mio avviso questo movimento ricorda molto il movimento dei girotondi, nato per chiedere maggiore legalità, maggior impegno e trasparenza della politica. Erano gli anni del berlusconismo e la sinistra in piena crisi cavalcò quell’onda. Ci fu l’appoggio della cosiddetta intellighenzia di sinistra e la partecipazione attiva di qualche esponente di partito della Sinistra. Si pensi a Cofferati che divenne il leader di quel movimento e successivamente divenne il sindaco di Bologna. Ahimè chi visse nella città felsinea in quegli anni se lo ricorderà certamente. Un movimento nato e morto nel giro di poco tempo.

I movimenti nascono, crescono e muoiono nel giro di un tempo ben definito a meno che non si trasformino e si strutturino in partito. Le proteste vanno bene ma non devono essere fine a sé stesse. Servono dei contenuti e delle politiche che abbiamo una visione di medio e lungo periodo.

Tornando alle Sardine è corretto indignarsi, ribellarsi contro questo populismo e qualunquismo, contro questo status di odio nei confronti di tutto ciò che è diverso: dallo straniero, ai gay, ai trans, ai diversamente abili; in sintesi di tutto ciò che viene ritenuto diverso.

La situazione che stiamo vivendo r’ tutto quello che è fuori dai canoni va deriso, sbeffeggiato e messo alla gogna. Questa destra non fa altro che partire dal malcontento creatosi in questi anni: mancanza di lavoro, lavori saltuari e precari, problemi legati alle case, amplifica questi malumore e fa del diverso il capro espiatorio di tutti i mali.

Il problema principale è la mancanza di cultura. La diversità è un arricchimento di tutti e non il contrario. Il problema va risolto partendo dalle scuole, sin dai primissimi anni. Non si possono continuare a tagliare risorse e finanziamenti alle scuole. Non si può avere un sistema scolastico basato sulla precarietà dei docenti. È necessario assumerli, per garantire non solo occupazione ma continuità didattica. Sono necessarie tutta una serie di provvedimenti: dal ripristino ed estensione dell’articolo 18 al ritiro della legge Fornero e di tutte le leggi che hanno creato precarietà.

E necessario abolire il pacchetto sicurezza ed avviare politiche di interscambio ed integrazione. Fare politiche abitative serie assegnando gli alloggi sfitti, spesso di proprietà pubblica, ai senza casa e ha chi ne ha bisogno. E’ necessario riaprire i poliambulatori popolari in ogni quartiere per dare sostegno e supporto ai meno abbienti e a tutti coloro che vivono nei quartieri, soprattutto quelli periferici. Adottare politiche di potenziamento dei mezzi pubblici e di piste ciclabili di modo che si riduca sensibilmente l’uso privato delle auto per salvaguardare il nostro ambiente.

Una raccolta rifiuti che sia realmente differenziata. Meno cementificazione e maggiore investimento nella ristrutturazione di edifici abbandonati e se inutili meglio abbatterli magari sostituendoli con aree verdi o parchi per i bambini.

Questo movimento, almeno a leggere le rivendicazioni, si erge solo a criticare questo populismo becero ed ignorante, a risvegliare secondo loro le persone assopite ma nulla o poco ha nelle prospettive con il rischio di essere riassorbita nella sinistra istituzionale.

Una frittura di sardine serve poco, serve solo a solleticare lo stomaco. È necessario un pasto completo che sazi mente e corpo.

Fabrizio Montuori

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