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Controvento Founding Statement (in English)
L’associazione marxista rivoluzionaria ControVento è un laboratorio politico che si propone la rielaborazione di un progetto comunista e rivoluzionario nel contesto italiano, a fronte degli arretramenti e delle sconfitte dell’ultimo decennio: il profondo ripiegamento dell’organizzazione e della coscienza di classe, la marginalizzazione dell’insieme della sinistra, lo sviluppo di movimenti reazionari di massa anche nei ceti subalterni, la deriva autoreferenziale delle organizzazioni centriste e rivoluzionarie. ControVento, quindi, intende proporsi come luogo plurale e transitorio di raggruppamento in cui ridefinire collettivamente una proposta politica e organizzativa per i comunisti rivoluzionari in questo paese. A questo scopo, interagisce con le concrete dinamiche di conflitto e autorganizzazione che si determinano nei rapporti di produzione [le esperienze molecolari di scontro e autorganizzazione di classe, le resistenze nelle crisi industriali, le più ampie lotte sindacali per diritti e salari], in rapporto con i movimenti di massa che si sviluppano tanto nelle metropoli imperialiste [come Black lives matter in USA, le lotte operaie dell’ultimo ventennio in Cina o Nuit debout in Francia] quanto nelle periferie e semiperiferie del mondo [come le primavere arabe, Gezy park, gli studenti in Cile, le lotte per l’acqua e i salari in Iran, i movimenti giovanili in Iraq e Libano, le rivolte in Sudan, in Kazakistan e in tanti altri paesi], come trasversalmente a questi diversi contesti [Friday for Future e le lotte per l’ambiente, nonunadimeno e quelle per la parità di genere].
ControVento, allora, comprende compagni e compagne che possono avere diverse analisi, posizioni e collocazioni politiche, ma che si ritrovano nel perimetro programmatico di questa Carta fondativa. L’iniziativa di ControVento si fonda sul patrimonio storico di oltre 150 anni di movimento operaio, segnato da rivoluzioni quali la Comune di Parigi del 1871, il 1917 russo, la costruzione della Cina popolare, il ’59 cubano o la guerra di liberazione vietnamita; ma anche da devastanti sconfitte come l’affermazione dello stalinismo, la sua egemonia su rivoluzioni e movimenti di liberazione nel mondo, la disgregazione dell’URSS e il ritorno del capitalismo in Cina. L’obbiettivo della ridefinizione collettiva di un progetto politico è perseguito cioè sulla base delle lotte e delle spinte rivoluzionarie della classe (come in Italia nella lunga stagione aperta dal biennio 1968/69, dove sono state protagoniste alcune organizzazioni della sinistra rivoluzionaria), oltre che dell’esperienza del marxismo rivoluzionario del novecento (consapevoli delle sue affermazioni programmatiche e prassi metodologiche, ma anche delle derive settarie o movimentiste che l’hanno caratterizzata). ControVento fonda quindi la propria azione di raggruppamento e ridefinizione di un progetto politico comunista rivoluzionario su sei punti programmatici.
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L’opposizione alle classi dominanti e loro governi: i marxisti rivoluzionari, schierandosi per l’indipendenza della classe lavoratrice, contrastano ogni ipotesi di coalizione politica o collaborazione di governo con le classi dominanti. Con questa prospettiva, si impegnano per l’unità della classe e per lo sviluppo di fronti unici di massa e di classe, oltre che in ogni movimento di lotta delle classi subalterne.
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La prospettiva di un governo dei lavoratori e delle lavoratrici: i marxisti rivoluzionari si pongono l’obbiettivo di superare un modo di produzione basato sullo sfruttamento, il saccheggio dell’ambiente e lo sviluppo degli imperialismi. La conquista del potere da parte delle classi lavoratrici per collettivizzare i mezzi di produzione, il controllo operaio e i consigli sono un passaggio decisivo di questa transizione.
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Il collegamento tra obiettivi immediati e prospettiva anticapitalista: i marxisti rivoluzionari si impegnano per sviluppare l’antagonismo nei rapporti di produzione in un progetto politico di trasformazione sociale, collegando strettamente le rivendicazioni immediate e parziali che nascono dalla resistenza di classe con la prospettiva socialista: una spanna, e non di più, sopra la coscienza di classe!
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Un rapporto dialettico tra avanguardia e autorganizzazione: i marxisti rivoluzionari sono consapevoli della tensione tra partito (progetto politico) e classe (propensione rivoluzionaria che sorge dalla lotta). Il partito senza classe è solo spirito, la classe senza progetto è solo antagonismo. Per questo si impegnano a tenerli in costante relazione, contrastando ogni tendenza sostitutista e sostenendo l’autorganizzazione di classe.
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Una prassi consiliarista: i marxisti rivoluzionari hanno tratto dall’esperienza bolscevica l’importanza di articolare nel processo rivoluzionario questo corretto rapporto tra classe e partito attraverso lo sviluppo dei consigli e di una pratica consiliarista: prima della presa del potere per evitare ogni tentazione avanguardista, dopo la prese del potere per contenere possibili degenerazioni bonapartiste.
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Una prospettiva ed una prassi internazionale: i marxisti rivoluzionari, nel quadro delle tendenze imperialiste e della dinamica ineguale e combinata del capitalismo, ritengono indispensabile darsi un progetto di rivoluzione permanente che interessa la globalità delle diverse formazioni sociali e quindi sviluppare una conseguente organizzazione internazionale comunista e rivoluzionaria.
In questo quadro programmatico l’esperienza tragica del movimento comunista, a partire dalla torsione autoritaria e bonapartista dello stalinismo, ha sottolineato come in ogni organizzazione comunista e rivoluzionaria il confronto libero e paritario tra le diverse posizioni non sia un elemento accessorio. Non è sufficiente in un partito garantire il cosiddetto diritto al dissenso, ma è necessario promuovere il confronto libero e paritario tra diverse posizioni, anche organizzate, per evitare degenerazioni nel partito e nella relazione tra classe e partito. Questo rapporto, infatti, rischia sempre di tendersi nel quadro di un modo di produzione in continuo movimento (cicli, onde lunghe, grandi crisi), sviluppando nei partiti rivoluzionari da una parte derive centriste e codiste (che subiscono passivamente le dinamiche di classe), dall’altra tentazioni sostitutiste e avanguardiste (che si focalizzano sul proprio ruolo e si slegando dalle dinamiche di massa). Un centralismo democratico vivo ed aperto, nel quadro di un comune impianto programmatico, è quindi fondamentale per permettere a queste tendenze di esprimersi, esser contrastate ed equilibrarsi, contenendo così il rischio sempre presente dell’imporsi di una deriva in una direzione o nell’altra. Inoltre, nella consapevolezza che un centralismo democratico vivo e aperto implica la necessità di rispettare la parità di genere e valorizzare la partecipazione delle soggettività oppresse (migranti e minoranze straniere, attivisti LGBTQ*, ecc), è importante che un’organizzazione comunista e rivoluzionaria si impegni attivamente, nella prassi e nelle regole, affinché in seno ai propri organismi sia garantita la loro rappresentanza.
ControVento, per perseguire il proprio scopo e i propri principi programmatici, usa quindi la propria struttura e impiega le proprie risorse al fine di:
- promuovere e supportare iniziative di confronto e percorsi di ricostruzione di una organizzazione politica marxista e rivoluzionarie;
- sostenere, collegare, aderire e diffondere lotte e resistenze della classe lavoratrice e delle sue avanguardie, anche con iniziative di mutuo-soccorso, casse di resistenza e autodifesa dei movimenti sociali;
- sviluppare i movimenti contro una depredazione dell’ambiente inscritta nella logica espansiva di questo modo di produzione, a partire dall’esaurimento di risorse finite e dal raggiungimento di punti di non ritorno nel cambiamento degli ecosistemi (come nel surriscaldamento globale);
- partecipare e contribuire ai movimenti di tutte le soggettività oppresse e discriminate, come per i diritti di genere, LGBTQ*, i diritti dei migranti e contro il razzismo e ogni discriminazione;
- contribuire alla formazione e allo sviluppo di una coscienza di classe, anche attraverso il confronto tra lavoratori e lavoratrici, attivisti/e, sindacalisti/e e intellettuali, associazioni, organizzazioni politiche e sindacali, sulla lotta di classe e sulla prospettiva di costruzione di una società comunista, egualitaria, pacifica e sostenibile.
Per tutto questo e per lo sviluppo del proprio dibattito e della divulgazione delle proprie elaborazioni, analisi, proposte ed interventi ControVento si dota di un sito internet e di una rivista.
ControVento, infine, per perseguire il proprio scopo e i propri principi programmatici, nel rispetto della propria pluralità di analisi, posizioni e collocazioni, riconosce la necessità di sviluppare un’azione internazionalista e un’organizzazione internazionale.
Un’azione internazionalista, in quanto nella dinamica ineguale e combinata del capitalismo, ritiene fondamentale metter al centro di ogni conflitto sociale la prospettiva del lavoro e il suo antagonismo con il capitale, sostenendo quindi l’unità della classe e contrastando, nel rispetto del diritto alla difesa e all’autodeterminazione dei popoli oppressi, ogni tentazione nazionalista, campista e sovranista che trova sostentamento dallo strutturarsi delle gerarchie internazionali tra i diversi paesi e le diverse formazioni sociali.
Un’organizzazione internazionale, in quanto proprio per evitare il prevalere di punti di vista ed interessi nazionali, ritiene necessaria la ricostruzione di un’internazionale rivoluzionaria, a partire da un riferimento generale ai percorsi del trotskysmo e della IV internazionale, dell’antistalinismo e del movimento marxista rivoluzionario: consapevoli dell’importanza della loro esperienza e definizione programmatica, ma anche coscienti da una parte delle degenerazioni movimentiste o settarie che spesso li caratterizzano, dall’altra del moltiplicarsi in un campo politico limitato di progetti, strategie e prassi tra loro molto diverse. In attesa che lo sviluppo storico e lo scontro di classe internazionale delinei nuove e più adeguate bandiere, questo riferimento rimane infatti utile a definire programmaticamente il campo dei comunisti rivoluzionari ed a sostenere la ricostruzione di strutture internazionali. A questo scopo promuove, supporta, organizza e sostiene iniziative di confronto, collegamento, organizzazione, solidarietà, mutuo-soccorso e azione comune, con associazioni, organizzazioni o raggruppamenti internazionali, come con movimenti sociali e sindacali, vertenze e lotte di altre nazionalità, etnie, paesi e regioni del mondo.