Ancora una volta il movimento NoMuos manifesta ed ancora una volta si palesa la deriva autoritaria di uno stato borghese in crisi profonda. Crisi economica e guerra sono affrontate nell’unico modo in cui il capitalismo è capace di farlo: alimentando sempre più crisi economica (ordoliberismo) e sempre più guerra (partecipazione e corsa agli armamenti).

L’inasprimento della strategia repressiva nei confronti degli attivisti del movimento NoMuos testimonia l’incapacità di un intero sistema economico e sociale di garantire il più elementare diritto alla protesta e al dissenso da parte dei movimenti. La reazione scomposta fatta di botte (e CS) in piazza e di persecuzione legale a casa non possono nascondere la verità più semplice: la Sicilia viene costretta al ruolo di portaerei della NATO e degli USA nel loro fronte SUD con la partenza di droni da Sigonella mentre a Niscemi è presente il Muos: uno strumento di guerra e di morte che sta partecipando attivamente alle azioni della scellerata guerra interimperialista Ucraina.

Non stupisce che il compagno Antonio da sempre impegnato nelle lotte incappi nelle maglie di questa giustizia di classe a senso unico: una giustizia ingiusta per definizione. A lui e a tutti i militanti picchiati e denunciati va tutta la nostra solidarietà e appoggio politico.

Il NoMuos non si tocca.
Non ci fermeranno.

ControVento

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